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Ape ai noleggi: nuove norme ecologiche e ritardi

Feb 14 2022

Ape ai noleggi: nuove norme ecologiche e ritardi

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E’ una norma introdotta il 7 febbraio l’oggetto dell’isteresi e degli attacchi, relativi la locazione di immobili e la fattispecie dell’Ape: infatti a differenza di qualche mese addietro, prima di registrare un contratto di affitto con la conseguente compilazione del modulo “Ape”, e’ necessario un sopralluogo del tecnico atto a riportare i dati e la conformita’ dal punto di vista dei consumi energetici. Norma ecologica che si impernia sulle direttive europee che incentivano la transizione Green dell’economia senza suffragare davvero, sul piano economico, coloro che dovranno anticipare e comunque sborsare risorse liquide per stare al passo con i tempi ed in regola con la legge.

Riguardo l’Ape e la visita domestica da parte di uno pseudogeometra, impazzano le lamentele che biasimano anche una sorta di eccessivo controllo e tracciamento delle proprieta’ immobiliari e dei contratti annessi. Intanto la transizione green viene definita da economisti del calibro di Alberto Micalizzi, un fardello oneroso per i cittadini e gli imprenditori europei, che dovranno indebitarsi per plasmare le proprie magioni ed aziende, in ottica ecologica. Da qui deriveranno aumenti fiscali per tali fattispecie di immobili, nonche’ rivalutazioni che ne innalzeranno i prezzi alla vendita ed in fase di vendita.

Con immobili rivalutati da ristrutturazioni che li rendano ecocompatibili, il professor Malvezzi preconizza una diminuzione di clienti che potranno pagare l’entita’ del canone, alla stregua di quelli che potranno acquistare suddette proprieta’; ma il tutto avverra’ binariamente alle tasse in aumento per aziende e dimore ristrutturate ed indebitamento avvenuto con gli istituti di credito artefici dei prestiti per la ristrutturazione. Cosi’ viene paventato un mattatoio per gli italiani, la cui opulenza, sebbene ancora tra le piu’ alte al mondo ed in Europa, si innesta su aziende e proprieta’ immobiliari, per cui economia fisica, materiale. Viceversa all’estero la maggioranza della ricchezza e’ finanziaria, ergo speculativa. A tal proposito esperti del settore come Guido Grossi preconizzano i fondi di investimento e le banche commerciali come unici soggetti in grado di acquistare o noleggiare gli immobili ipervalorizzati del piano Green, in prospettiva inaccessibili per gli italiani. E probabilmente saranno tali entita’ economiche, ad impossessarsi di quel patrimonio immobiliare italiano sempre piu’ esoso da mantenere, alla luce dei sempre minori introiti da lavoro che contraddistinguono l’andamento economico dell’Italia.

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