Bolsonaro in Russia da Putin
Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro oberato dalle critiche ed invettive per la propria ostinazione a non vaccinarsi ne’ attuare l’obbligo vaccinale, si e’ recato stocasticamente a Mosca ed Ucraina. Ufficialmente tale visita con Putin inerisce il rafforzamento di cruciali accordi commerciali gia’ in essere, ma il tema scottante della questione ucraina e’ stato ad ogni modo toccato. Il Brasile staziona in una perniciosa crisi che ne ha svalutato la moneta in modo immane. Da Rio de Janeiro lamentano che per vivere ormai occorra una doppia mansione. San Paolo ed il Brasile, impersonando il principale esportatore di carne mondiale, e’ strettamente legato ai fertilizzanti ed insetticidi di fattura russa per cui vede nella nazione di Putin, il maggiore sostegno economico. Secondo opinionisti brasiliani infatti, qualche mese fa la Cina, principale acquirente di carne brasiliana, non e’ stata in grado di ottemperare all’ordine mensile di carne, ed e’ stata sostituita dalla Russia che ne ha assicurati gli introiti dell’ordine.
Sulla visita in Russia, Bolsonaro ha declinato le esortazioni di Biden, presidente americano, ad annullare l’incontro ma l’ipotesi di un nuovo asse commerciale in costituzione tra Brics, appare inconfutabile nonche’ la spiegazione del viaggio.
Voci di residenti in Brasile parlano di installazioni militari russe al nord, tese a contrattaccare efficacemente l’America in caso di invasione della Crimea col Dumbass sede dell’arsenale comandato da Putin. In questo agone internazionale tuttavia, la Cina ha ribadito la propria adesione sull’Ucraina, alle ragioni russe per cui l’America e l’Europa che guidano le iniziative Nato, si vedono attruppate dai paesi Brics-Brasile, Cina, Russia. I medesimi paesi oggi in maggiore crescita economica in cui il capitalismo si espande a ritmi sesquipedali, cui l’India si associa.
Il blocco economico in fieri tra i Brics oggi piu’ potenti, come Russia, Cina e Brasile, spaurisce l’asse euroamericano fondato sil dollaro, oggi in irreversibile svalutazione.
Bolsonaro in patria vede lo spauracchio dell’ex presidente Lula in vantaggio su di lui nelle proiezioni di voto per cui si e’ alleato con il partito liberale e con l’asse degli evangelici. Infatti la branca del cattolicesimo imperante in Brasile, esecra l’intento dell’Onu di plasmare il cristianesimo verso una religione dei diritti che spezzi la propra affiliazione peculiare con l’emblema del Cristo e quello della Vergine Maria. A tal proposito l’Onu recentemente ha rimarcato quanto il cristianesimo sia una religione che sgretola i diritti umani.
Dal Brasile una dovizia di professori denunciano l’opera di smantellamento della cultura identitaria e quella scolastico-universitaria. Dunque secondo queste persone l’opinione pubblica brasiliana con i giovani innanzitutto, sarebbe facilmente frodabile; e Bolsonaro oltre ad essersi reso protagonista della cesura dei fondi pubblici a sostegno degli artisti piu’ sbilanciati verso i diritti degli omosessuali, deve rintuzzare il record di Lula nell’alfabetizzazione ed acquisto di case, relativi la popolazione indigente.