Debito a Napoli: soffrono bambini e commercianti
A Napoli si vede uno sperpetuo nel transito e la fruizione per in parchi pubblici adibiti ai bambini, ma che rappresentano anche luoghi di pertinenza storica nonche’ importanti infrastrutture cittadine: alludo specialmente al Parco della Rimembranza, al Parco di Antignano, a Piazza Salvatore di Giacomo allorche’ le aiuole neglette, i bagni pubblici in stato di degrado, i guani, gli escrementi e i flegori di urina sono diffusissimi. Inoltre in tali spazi comunali per minori si riscontrano innumerevoli insetti palesemente causati da mancati o scarsi lavori di derattittazione e cura della vegetazione. Inoltre i giochi per bambini sono in stato di degrado e nella maggior parte dei casi molti di essi stazionano rotti od inagibili. A cio’ si aggiunge la chiusura della fontanella storica di piazza Salvatore di Giacomo ufficialmente dovuta ad un guasto al tubo sotterraneo che da due settimane e’ lasciato immoto. Sempre a Piazza di Giacomo, spazio aperto e panoramico nella un tempo rutilante Posillipo, da svariati anni la fontana centrale non zampilla piu’ acqua, con la conseguenza che la vasca e’ diventato un ricettacolo e comunque una piccola cavita’ triste e diruta. Il Parco Virgiliano versa in uno stato migliore ma sommamente lontano agli standard europei ed a cio’ che merita uno dei migliori parchi mondiali dal punto di vista ambientale e monumentale: infatti al Virgiliano figura anche un antito anfiteatro.
Il parco di Antignano al Vomero invece, importante municipalita’ sede della classe media napoletana, espone delle latrine talmente puzzolenti e sporche dal rendere controproducente dell’utilizzo agli adulti-figurarsi i bambini-. Ma cio’ e’ nulla rispetto alla chiusura della Galleria Vittoria, ormai da mesi in tale stato, per cui turismo, commerci, traffico ne vengono inficiati.
Risultano tali disservizi, figli del debito del comune di Napoli, seppure il debito e’ una voce di ricatto da glissare quando in campo ci sono i diritti dei bambini e della comunita’. Intanto la refezione per gli asili comunali di Napoli, che non sono gli asili nido, non e’ ancora cominciata. Ad onta di tutto si aggiungono le mancate aperture delle nuove linee della metropolitana in lavorazione da un ventennio.
Strambo a proposito di tutto, il fatto che a livello comparato e’ emerso quanto i napoletani onesti, versassero al fisco maggiori importi degli omologhi settentrionali, con risultati diametralmente opposti.