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Finto attentato a centrale nucleare ucraina: desecretata intervista a Putin

Mar 13 2022

Finto attentato a centrale nucleare ucraina: desecretata intervista a Putin

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Desta sgomento nell’illimitato contesto del web e della porzione crescente di lettori che vi afferiscono per approfondire fatti ed eventi, la slantentizzazione di una non datata intervista rilasciata da Putin ad una quotata televisione statunitense. Qui, nella porzione video censurata rispetto alla messa in onda del resto dei quesiti posti, venivano espressi concetti inverosimilmente atipici da parte del presidente della Federazione russa: uno di questi inerisce il tenzone avuto tra delegati russi e quelli americani, sulle presunte intromissioni russe nelle elezioni presidenziali che premiarono Trump. Putin a tal proposito non ha eluso l’interrogativo della giornalista statunitense, confermando alcune attivita’ praticate dalla Russia su suolo americano in relazione a Trump, tuttavia il presidente ex Kgb ha replicato sulle interferenze costanti applicate dall’America in Russia e in una dovizia di paesi occidentali, asiatici, mediorientali ed africani nella contingenza delle elezioni e del periodo antecedente e seguente ad esso. In quel caso Putin ha enfatizzato negativamente il contrattacco dei delegati americani sulla questione delle interferenze politiche, dipingendo un quadro in cui gli americani hanno affermato la legittimita’ da parte loro, di intervenire nei processi elettorali ed in quelli legislativi degli altri paesi, motivando il fatto con l’operato statunitense di esportazione della democrazia. Il che non fregerebbe la Russia e tanto meno altre nazioni, per cui Putin ha incalzato l’intervistatrice definendo l’approccio dipomatico americano estremamente superficiale ed irrispettoso.

Putin ha rimarcato i fallimenti nell’esportazione della democrazia degli Usa, negli scenari di Iran, Iraq, Afghanistan, Siria, Serbia, Pakistan, Libia, che versano in uno stato di sommo degrado ed irreversibile indigenza, con tutto il campionario di vittime tra bambini, donne ed anziani. Alla luce di cio’ il politico moscovita ha focalizzato se stesso come mero esportatore di democrazia, che si differenzia dalla Nato per non seminare distruzione bensi’ ausilio come in occasione degli attacchi reiterati alle province ucraine di matrice russa oggi confluite in San Pietroburgo. Negli scorsi otto anni di conflitto su quella zona sono stati i russi ad instaurare corridoi umanitari e sopratutto a scongiurare la bancarotta dell’Ucraina.

Tra invettive crescenti di telespettatori e lettori contro la Nato ed il connubio Usa-Ue-Onu Putin ha definito l’occidente come regno di “menzogne”, alludendo la presentazione presso Onu e Nato di prove false di armi biologiche da terra irachena, pur di avvalorarne l’invasione militare-il che non ha causato sanzioni, diffamazioni, incarcerazioni degli autori in ambito di diritto internazionale-. Inoltre il presidente della Russia ha esecrato il rinnegamento degli accordi di Minsk da parte del duo Europa-America, che assicuravano una mancata espansione verso est della Nato e si definisce frodato dall’occidente, Putin, che ha etichettato melliflua tutta la politica, ma non fino a questo punto. Infatti il presidente russo ha sciorinato la crisi di valori che caratterizza la classe dirigente e la popolazione occidentali, promossa anche da uno strapotere mediatico che vorrebbe attecchire anche in Russia, ma sulle quali cose Putin ed il popolo russo si vogliono presentare quali fieri bastioni. Ed in merito all’Ucraina il presidente russo ha asserito di non volerla invadere oltre modo bensi’ solo di scarnificarne fazioni politiche e militari neonaziste, le quali verranno demilitarizzate ed assicurate alla giustizia.

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In quest’ottica andrebbe analizzato l’attentato alla centrale atomica di Chernobyl, imputato ai russi e mai avvenuto, infatti sembrerebbe un’opera di sabotaggio ucraina che voleva infangare l’operato dei miliziani di Putin.

Vige in merito alle violenze in Ucraina un pantano di reazioni, come quella che attribuisce ai militari ucraini omicidi, gambizzazioni, utilizzo di civili a mo’ di scudi umani e leva obbligatoria con conseguente immissione in battaglia per tutti i maschi. Insomma gli attentati affibbiati ai russi sarebbero secondo molteplici oservatori, ascrivibili agli ucraini che hanno uniformi pressoche’ indistinguibili da essi. Putin ha concluso l’intervista tirando in ballo il pontefice Francesco, che a sua detta e’ divenuto un politico laico che nei colloqui privati omette il tema cardinale della trinita’ e della spiritualita’. Sarebbe questa la ragione che ha visto il primo ed ultimo colloquio privato tra Putin ed il papa, durare pochissimo e mai piu’ ripetersi.

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