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Posti letto, tagli pensionistici e allerta: Comunisti insorgono

Mar 04 2022

Posti letto, tagli pensionistici e allerta: Comunisti insorgono

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L’arco politico italiano sembra attraversato da una palingenesi che ne ha rimescolato le identita’, per cui impazzano prese di posizioni patriottiche e conservatrici da parte del partito dei comunisti italiani, in antitesi ad apertura verso l’immigrazione e le norme relative tasse e stato di emergenza procrastinato con Salvini della Lega e Movimento 5 stelle. Da qui si frappone l’auspicio incondizionato alla guerra ucraina, agli armamenti verso i civili ed all’introduzione di norme per far pagare piu’ tasse ai facoltosi evasori con il Pd e Forza Italia. Cosi’ si inscena un’agone permanente che irraggia l’opinione pubblica dai principali talk show nazionali e le reti web di controinformazione in cui si erge Marco Rizzo dei comunisti italiani come arrembante mattatore; Rizzo che recentemente ha enfatizzato la necessita’ di un ritorno alla cristianita’ come perno della Repubblica italiana, in antitesi con l’idea di famiglia propagandata da Luxuria ed i molteplici movimenti Lgbt correlati.

L’uditorio appare trasecolato, perplesso e sempre piu’ incline all’uniformarsi con le istanze patriottiche suffragate dalla fazione sinistrorsa dei comunisti che hanno denunciato l’inconsistenza pandemica alla luce della cesura dei posti letto ospedalieri, passati dal mezzo milione del 1980 ai centrotrentottomila di oggi: in questa cornice le terapie intensive risultano inadeguate per rintuzzare ogni minaccia pandemica e bellica, ma per i comunisti oggi permane la chiusura e lo stato di emergenza alludendo sempre alla pandemia, per obliare riforme economiche capestro e guerra incipiente che antepone l’Italia alla Russia.

Ne ha per tutti Rizzo, che definisce il governo dei “migliori” come un guazzabuglio di corrotti ed incompetenti proni alle prescrizioni della grande finanza transnazionale, ma anche la famiglia tradizionale un valore da tutelare. Ed in filigrana viene alluso al divieto di raduno per Covid a tutti fuorche’ agli omosessuali, rimarcando il diritto a manifestare sancito dalla Costituzione, come calpestato a causa dei permessi a manifestare solo in luoghi nascosti. Inoltre il tema patriottico e’ agitato dalla Meloni di Fratelli d’Italia ma riecheggiato con maggior zelo dai comunisti, alla luce di necessita’ di statalizzare nuovamente la Banca d’Italia per garantire ripresa e liberta’ da multinazionali ed apparati finanziari. In conclusione e’ stato espresso dai comunisti il fatto che dietro lo stato di emergenza permanente sono in procinto di attuazione norme atte a recidere definitivamente le pensioni ed i salari con la discreta ma progressiva reintroduzione della legge “Fornero”, per poi aggiungere che di tutti i fondi preconizzati essere a vantaggio del sud i cittadini da Napoli in giu’ non hanno visto nulla. La dose di critiche complessive da parte di Rizzo avvolge le responsabilita’ del governo attuale, nell’aver smantellato ogni macrointervento opportuno al sud per rilanciare il pil dell’intera Italia, ed ancora si e’ etichettato l’apparato politico come complice di un accantonamento dei disabili dal diritto ad una generosa retribuzione che, ad onta dei recenti incrementi delle loro pensioni, continuano a versare in una condizione di disagio economico che non copre nemmeno la meta’ delle proprie esigenze.

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Tutto lo scacchiere politico tuttavia, risulta concorde nell’esecrare le iniziative militari che coinvolgono la Russia e l’Ucraina ma non le sanzioni a carico della penultima, giacche’ sono additate dai trotskisti italiani come antitetiche al diritto internazionale per cui illegali. Sul presidente ucraino si vocifera, con interviste locali ufficiose, in merito al proprio passato da comico, alla stregua del nostrano Beppe Grillo, ma suffragato da organismi finanziari ed istituzionali europei ed americani per portare il suo paese in guerra con la Russia, il che ha causato la rimozione definita illecita, del presidente filorusso nel 2014. Cio’ e’ accaduto, secondo intervistati del centro di Kiev, dall’alto di votazioni manomesse, invalidate poi da milizie neonaziste pesantemente ripudiate da Putin. Egli ha recentemente affermato di starsi prodigando in un’opera ingente di “denazificazione e demilitarizzazione dell’Ucraina”. Con l’obiettivo di rimuovere tutti i fautori di acredine ed odio verso la Russia, che stazionano in Ucraina e siti limitrofi.

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