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Gran Bretagna: rischio collasso sistemico ed Italia politicamente confusa

Set 10 2022

Gran Bretagna: rischio collasso sistemico ed Italia politicamente confusa

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L’aumento vertiginoso delle bollette energetiche minaccia di far cessare l’attività di sei produttori britannici su 10, secondo un sondaggio che mette a nudo l’entità della crisi che dovrà affrontare il prossimo primo ministro britannico.

MakeUK, il gruppo di lobby per le fabbriche britanniche, ha affermato che quasi la metà dei produttori ha registrato un aumento delle bollette elettriche di oltre il 100% nell’ultimo anno.

“L’attuale crisi sta lasciando le aziende di fronte a una scelta netta”, afferma il rapporto. “Tagliare la produzione o chiudere del tutto il negozio se l’aiuto non arriva presto.”

Il nuovo primo ministro del Regno Unito annunciato lunedì, Liz Truss deve rintuzzare la principale crisi economica della storia, che attanaglia il suo popolo. Il governo è sottoposto a forti pressioni per annunciare un pacchetto più ampio di sostegno per aiutare i consumatori e le imprese a far fronte a un aumento senza precedenti dei costi energetici globali.

Il settore industriale britannico è già in declino, secondo un indice dei responsabili degli acquisti pubblicato due settimane fa da S&P Global. Il sondaggio di MakeUK ha affermato che il 13% delle fabbriche ora ha orari di apertura ridotti o sta evitando i periodi di punta, mentre il 7% sta interrompendo la produzione per periodi più lunghi.

“Il nuovo governo ha bisogno di un’azione di emergenza”, ha affermato Stephen Phipson, amministratore delegato di MakeUK. “Siamo già in ritardo rispetto ai nostri concorrenti globali”. In questo pantano la Gran Bretagna ha visto la dipartita della sua regina, icona del piu’ lungo regno della storia inglese ed una sovranita’ monetaria effettiva. Eppure l’ostinazione ad inviare armi e personale in Ucraina per soverchiare Putin annettendo i costi ai privati ed alle industrie, comporta l’impossibilita’ di accedere ad energia e gas in guisa economica, ponendo la Gran Bretagna in una situazione esiziale, analoga a quella in cui versa l’Italia, binariamente alla Francia ed alla Germania. Questo si riflette sul sistema bancario e sociale, con stagflazione, restrizione dei prestiti e dei pagamenti, inflazione e paralisi del mercato.

Sussidi governativi non si capisce da chi verrebbero pagati, se realmente giungessero a sgravare famiglie ed industrie; giacche’ la Bce non svolge le veci classiche delle banche centrali, di prestatrice di ultima istanza, e non si dispone, nell’intero panorama mondiale, di moneta credito: bensi’ esclusivamente di moneta debito in un sistema gia’ collassato per incapacita’ di ripagare i debiti privato e la sesquipedale asimmetria tra economia finanziaria ed economia materiale.

In Italia l’esecutivo Draghi e’ ancora operativo mentre nella congerie di proposte politiche in vista delle imminenti elezioni, l’elettorato si trova disperso in una dovizia di partiti e movimenti impossibilitati ad avere la maggioranza per governare; l’astensionismo sale ma puo’ rivelarsi salvifico per perpetuare il precedente sistema politico esecrato dalla maggioranza. Al recente Forum di Cernobbio, dirimpetti a capitalisti con cinquecento trilioni di capitali investiti, tutte le principali fazioni politiche si sono premurate di rispettare l’agenda politica suffragata dagli astanti, tranne i capi politici sedicenti antisistema, che sarebbero inficiati nei provvedimenti, da reiterati attacchi speculativi ed emigrazione di capitali, qualora assumessero decisioni antitetiche al grande capitale finanziario transnazionale.

Il redame elaborato da Draghi, membro di alto bordo del gruppo dei trenta, sulla estinzione programmata della piccola media impresa italiana, sembra abbracciare tutta l’Europa in questa fase, complici crisi economiche reiterate, cesura di investimenti, sussidi e prestiti, teleologica alla sostituzione delle medie e piccole imprese, con le multinazionali in affanno per mezzo della indefessa concorrenza dalla principale ossatura economica, che sostiene l’Italia. In tal guisa procede l’andatura dell’Agenda Onu 2030 imperniata sul reddito universale, la dismissione delle piccole-medie imprese, la cessazione delle proprieta’, la digitalizzazione di tutto, compreso contanti e pagamenti, sotto l’egida e la subordinazione di enti centralizzati in grado di annientare nemici e dissidenti con un mero click, bloccando denaro, accessi e diritti.

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