Search:

I diritti europei negati dalle privatizzazioni in Africa

Ott 30 2020

I diritti europei negati dalle privatizzazioni in Africa

image_pdfimage_print

Loading

E’ inconcepibile che in piena fase di informatica quantistica e transumanesimo l’intero continente africano non disponga delle infrastrutture fognarie in ogni suo angolo, cosicche’ innumerevoli lattanti versano in stati precomatosi e di malattie dovute anche alla acqua contaminata da batteri fecali, malsana, che ingeriscono. Potentati americani con struttura e giurisdizione transnazionale stanno avviluppando l’Africa di un sistema aereo e satellitare di copertura informatica, controllata da loro, ma senza un’infrastruttura fisica sul luogo, che di fatto arrecherebbe sviluppo per l’Africa.

La connessione informatica dei paesi tutti, in ottica di freni migratori e mantenimento della pace, e’ fondamentale ma subordinata ad altre componenti fisiologiche al buon andamento sociale: treni, porti, aereoporti, edilizia popolare, strade, autostrade, parcheggi cittadini, fognature, depuratori, scuole, universita’, ospedali, centrali energetiche capillari.

Quando una nazione e’ dotata di infrastrutture di ogni tipo, il loro controllo non puo’ essere svincolato in modo totale dalla mano pubblica, come avviene in Africa, siccome il controllo e le dinamiche pubbliche dipendono dai gestori delle infrastrutture; quest’ultimi mal si accompagnano con gli interessi della collettivita’ allorche’ figurano essere privati.

Lo stato non puo’ essere privatizzato ne’ puo’ dettare in modo perentorio come oggi, le politiche economiche, sociali e infrastrutturali di altri stati come oggi si fa ai danni dell’Africa: la sovranita’ politica, a tal proposito ritorna ad affacciarsi un tema “chiave” in prospettiva ventura. Giacche’ le emergenze geopolitiche globali possono essere dipanate dal potere decisionale, economico e valutario degli stati singoli in base ad ogni loro focolare di disagio geopolitico, sarebbe opportuno subordinare una ristorata sovranita’ politica ed economica, al rispetto di una sorta di statuto generale dei diritti mondiali da redigere: cosi’ le guerre preventive verso stati irrispettosi di tali diritti, a livello aggregato, sarebbero legittimate e teleologiche al mantenimento della pace e dello sviluppo globali.

Francesco Paolo Tondo

0 Comments
Share Post