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Industriale da’ 2000€ mensili ma non assume

Feb 08 2023

Industriale da’ 2000€ mensili ma non assume

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Plastic Puglia offre per un autista una paga da 1.600-1.700 euro al mese, che può arrivare fino a 2.200 euro se ci sono straordinari o trasferte. «Offriamo un regolare contratto di lavoro, previsto dalla normativa nazionale, ed inserimento immediato, ma nonostante ciò non riusciamo a trovare personale», aggiunge l’imprenditore.

«L’ultima volta abbiamo assunto 10 giovani – prosegue Colucci -. In azienda ne servirebbero almeno altri 10. Siamo alla ricerca prevalentemente di autisti in possesso di patenti C+CQC, disponibili alla mobilità nazionale per trasportare le merci fino al luogo di destinazione. Si tratta di spostarsi specialmente nel Mezzogiorno, si rientra a casa tutte le sere».

In azienda al momento sono impiegati circa 200 dipendenti e, stando a quanto racconta Colucci, «si trovano tutti bene, sono felici» Colucci conclude: «Abbiamo dipendenti in servizio da 40 anni, siamo come una grande famiglia». Aveva bisogno di nuova manodopera da assumere: autisti ma anche meccanici, elettricisti e carpentieri, oltre che manovali generici per le operazioni di carico. La Plastic Puglia, azienda fondata da Vitantonio Colucci nel 1967, leader nella produzione di tubi per l’irrigazione di precisione e che si estende oggi su un’area di 100mila metri quadrati, con 8 magazzini, 6 dipartimenti produttivi e 35 linee di estrusione vantando una produzione annua di 50mila tonnellate di materie prime, non riesce a trovare dipendenti, anche a fronte di stipendi che vanno da un minimo di 1.700 euro (più benefit) fino a 2mila. Una ricerca di manodopera caduta nel vuoto nelle scorse settimane, sino a quando l’azienda non ha fatto sapere che, appunto, nessuno voleva lavorare. Una notizia esplosa sui media ma ecco che da due giorni il telefono in azienda squilla ininterrottamente e la mail è subissata di curricula . 300 quelli arrivati in poche ore, ma esigue sono le figure specializzate. Per l’imprenditore Colucci le difficoltà permangono. «Abbiamo chiesto nuovo personale perché come azienda siamo in crescita – spiega Colucci -. Abbiamo un forte aumento della domanda non solo dall’Italia ma anche da altri paesi europei ed extra europei. Solo che le persone che hanno presentato i curricula e si sono presentate non hanno la giusta formazione per essere inseriti nella nostra catena di produzione. Non rispondono alle nostre esigenze. Ne sono arrivati molti che superano i 50 anni, ma non fanno al caso nostro. Oppure c’è chi fino a ieri faceva il cameriere e poi ha inviato il curriculum. Senza nulla togliere alla professione del cameriere da noi non c’è tempo per la formazione e stare vicino a macchinari che costano milioni di euro non è assolutamente facile oltre che pericoloso. Volevamo assumere dei giovani ma questi ultimi, che spesso escono anche da un percorso scolastico, non hanno una preparazione tale da poter affidare loro compiti da specializzati».

L’imprenditore monopolitano punta il dito anche contro le istituzioni ree di non favorire la specializzazione proprio dei giovani. «Mi appello anche al Governo e in particolare al Ministro del lavoro, dice ancora, a che possa ricostituire un sistema migliorativo con riferimento proprio alle specializzazioni. Un ragazzo di 19 anni negli Stati Uniti è già pronto per affrontare il mondo del lavoro in fabbrica, in Italia no. Io proporrei fino a 16 anni una scuola teorica ma dai 16 ai 19 anni anche veri e propri stage all’interno delle fabbriche per chi vuol intraprendere questo tipo di professione. Guardate che non è solo la Plastic Puglia che non trova personale ma ve ne sono tante altre, di aziende».

Colucci nutre speranze di reperire le giuste figure e si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe su chi lo ha criticato dai social, peculiarmente la sua azienda, in questi ultimi giorni. «Sicuramente troverò i 20 nuovi dipendenti, e anche più, che ci servono conclude l’imprenditore -. E saranno tutti regolarmente pagati perché la Plastic Puglia ha sempre rispettato, in tutti questi anni, il contratto collettivo nazionale del lavoro. Non è possibile che ci sia gente che critichi questa realtà che da tempo sostiene Monopoli, sostiene la Puglia ed è un vanto per l’Italia. Chi ha da ridire sulla Plastic Puglia fa male a se stesso».

Il problema della specializzazione aziendale permane ed e’ cruciale, al punto che industrie apicali come Fca rimarcano il medesimo fatto da dipanare a livello aggregato, pubblico, per dargli adito di assumere a dovere e massimizzare le produzioni. Solo che il costo di tali strumenti di formazione e’ opportuno non gravi le imprese gia’ inficiate dalla cesura degli investimenti e crediti pubblici, dall’aumento dei costi, dell’inflazione e del carovita: cio’ ridimensiona l’attrattivita’ dei salari ed il conseguente potere di acquisto. E’ d’altro canto d’uopo non snaturare la scuola italiana plasmandola solo sul tecnicismo industriale, che limita le imprese scevre di manodopera specializzata ma anche di quella tradizionale giovane. Inoltre non e’ lecito scagliare il reddito di cittadinanza in una lotta impari contro il salario da lavoro, ne’ indirizzare i giovani non entusiasti della scuola a mansioni industriali eludendo il prosieguo della propria formazione mirabile che caratterizza lo stato italiano. Dunque recidere le tasse per le imprese, finanziare pubblicamente la formazione aziendale e perpetuare l’eccellenza del sistema didattico italiano, sarebbe un vitale compromesso fra tutte le esigenze. Senza tangere il reddito di cittadinanza come ausilio al reddito dipendente, od alla inoccupazione oppure al precariato; bensi’ sgravando tutto da debiti e tagli economico-finanziari, compreso il reddito di cittadinanza medesimo.

Vocabolario

* Sgravando: togliendo peso.

*Perpetuare: continuare.

*Recidere: tagliare.

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