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La fine del modello Usa

Ott 21 2020

La fine del modello Usa

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In Iraq la deflagrazione sociale e politica contro gli americani e’ scoppiata irreversibilmente negli ultimi mesi, allorche’ le piazze sono ricolme fino allo scoppio, di attivisti frammisti a persone comuni che caldeggiano per una fuoriuscita degli americani dai loro territori.

Gli americani non possono disertare gli scenari bellici in cui tutt’ora operano affinche’ lo sfacelo di rinnegazione globale degli americani, non sbocchi in una emarginazione del capitalismo e del globalismo americani in generale, che per lo piu’ entropia e indigenza hanno causato negli ultimi decenni: oggi il mondo non e’ piu’ atlantico-centrico bensi’ pacifico-centrico,infatti ormai tutti i territori situati a levante e meridione dell’America e dell’Europa, sembrano rivestire un ruolo cruciale per il futuro economico, politico e culturale del mondo. L’Iraq, Iran, Cina, India, Corea, Vietnam, Russia, da un lato, e Brasile, Africa, Venezuela, Cile dall’altra, appartengono al blocco stabile del Levante euroamericano in evoluzione e crescita perenni, con una cultura antimperialista, pacifica, identitaria, cooperativa e saggia, antitetica al globalismo ed al capitalismo tradizionali. Il levante ed il sud del mondo dispongono del piu’ alto tasso di presenza giovanile, di rispetto per il prossimo ma anche indigenza, con due miliardi di persone morte per fame ogni anno. L’America con queste riottose proteste, attentati presso le sue sedi diplomatiche presenti in Iraq ed Iran ha dimostrato di aver definitivamente perso la possibilita’ di accattivarsi tali territori, tale neoombelico del mondo. E lo ha fatto a causa del suo veteropportunismo e neoimperialismo fondati sulla globalizzazione, sul capitalismo dominanti, solo se prostrati all’America, e siano basati sulla mentalita’ individualista scristianizzata e antisolidale che contraddistingue le elites euroamericane. A causa di queste inveterate tare l’America ha distrutto con le guerre i paesi a Levante e a sud del mondo ma senza dotarli di infrastrutture materiali ed immateriali atte a farli proliferare e rinascere nella prosperita’, pur di impronta americana. E cosi’ in seguito all’alienazione delle numerose, giovanissime ed indigenti masse popolari dei territori meridionali e levantini, l’America sta subendo uno smacco economico di matrice culturale che non ricucira’ mai piu’, se non dismette i panni di globalismo e spietato capitalismo a totale detrimento dei piu’ deboli e dei piu’ diversi.

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