La Questione settentrionale chiamata “meridionale”
Sono soltanto gli ultimi, i dati di Legambiente che monitorano la qualita’ dell’aria, i consumi idrici fino alla percentuale di raccolta differenziata, ad attestare l’atavica decrescita meridionale rispetto al nord Italia. Cosi’ a livello aggregato anche Salerno perde terreno rispetto al passato, allorche’ i trasporti pubblici in peggioramento fanno prediligere i trasporti privati. Dunque l’aria di Salerno, Napoli, dei capoluoghi siciliani, risulta piu’ rarefatta rispetto al nord, per l’utilizzo piu’ esteso di auto. Fa piacere che Avellino sia migliorata rispetto agli anni recenti in questa classifica, ma rabbrividisce vedere una diaspora continua di giovani che annualmente abbandonano la loro terra sempre piu’ martoriata. Colpa della politica? Della crisi? Della scarsa cultura? E’ vergognoso quanto a livello mediatico si taccia sulla mancata politica nazionale anche al Sud, ovvero che dopo aver deprivato il meridione di aziende, commesse pubbliche per aziende un tempo di stato, servizi pubblici ed infrastrutture, si continui a imputare le colpe ai meridionali o ai politici meridionali, per le tare che affossano il sud sempre di piu’. Dunque una politica nazionale davvero unitaria che volesse accusare i veri colpevoli per i danni verso il Sud farebbe dapprima investimenti pubblici al sud, consistenti in ampliamento della autostrada Salerno-Reggio Calabria giudicata come strada provinciale anziché’ autostrada, dalla tanto decantata Unione europea, ancora una politica nazionale aumenterebbe il trasporto pubblico migliorandolo, in ogni citta’ del sud per evitare che ognuno prendesse l’auto come oggi ergo inquinasse maggiormente; perche’ gli investimenti pubblici non vengono attuati dai sindaci bensi’ dai ministri e parlamentari; ne’ tali investimenti pubblici non vengono fatti nelle citta’ che evadono piu’ giacché’ a livello aggregato il sud evade meno del nord in rapporto ai servjzi che riceve. Ancora una politica nazionale vera, che vorrebbe esecrare la politica locale di Napoli e compagnia come foriera di recessione, prima di farlo dovrebbe dotare di Tav anche i capoluoghi meridionali e fare investimenti pubblici al fine di costruire gli asili nido capillari come al nord, qui al sud. Altrimenti e’ facile additare il sud come male assoluto ed i suoi amministratori come inetti! E poi la ferrovia a Matera, capoluogo di regione unico caso di capoluogo senza un treno chi deve farla? Visto che da centocinquanta anni non la possiede e quest’anno e’ la capitale della cultura a chi spetta dotare di stazione e binari una citta’ iconica per la cultura del 2020? Al sindaco? Ai consiglieri regionali? E se poi si scoprira’ che l’evento turistico di Matera capitale della cultura sara’ stato un insuccesso di chi sara’ la colpa? Dei politici meridionali?
Il problema reale e’ che senza infrastrutture lo sviluppo e’ impossibile; il cancro del Sud che gli fa perdere tutti i confronti col nord Italia e’ la penuria di infrastrutture adeguate ad attrarre gli investimenti ed a rendere piacevole e facile il lavoro; e la malavita che blocca le infrastrutture con il pizzo? Non e’ una verita’ assoluta ne’ un motivo per non finire le infrastrutture o non arrestare quelle imprese malavitose che investono facilmente, e nell’omerta’ di tutti, sopratutto nel nord stracolmo di strade, tav, porti, ferrovie, asili nido, e perfino di manutenzione alle reti idriche che figurano perdere meno acqua di quelle del Sud. Che fare? Prima di tutto informazione, in seguito investimenti pubblici per rendere l’Italia unita nelle infrastrutture quindi nello sviluppo, prima ancora che nelle parole dell’Inno nazionale…