L’Italia e’ napoletana
Da uno degli innumereboli annunci contro Napolo non si ravvisa un mero razzismo territoriale bensi’ un istinto emarginatore alimentato dall’ignoranza che non accetta le proprie origini. Il punto da rimarcare a questo punto, deriva dal fatto che l’Italia non ha solo inglobato il suo meridione con una violenta annessione e depauperazione, ma e’ nata al sud, precisamente a Napoli quale prima citta’ di maggiore importanza, prima che fu fondata Roma. E per una nazione importante come l’Italia, negare le proprie origini diventa deleterio se non letale, giacche’ l’accento italiano deve essere il connubio di tanti accenti eterogenei che abbiamo in comune un’unica principale cosa, ossia la condivisione dell’opulenza linguistica italiana, che prevede un vocabolo specifico e divergente per ogni cosa, dopo di che’ l’accento diventa pleonastico sulla falsa riga del primato del contenuto rispetto al contenente.
Infine riguardo al diniego nell’immagine in questione di qualche anno fa, sull’offerta di lavoro a personale con accento campano, va ben costatato che, se da una parte la salvifica unita’ d’Italia va plasmata sullo studio e condivisione della complessita’ della sua lingua a prescindere dagli accenti, il sostrato del napoletano dovrebbe essere annesso ad ogni italiano per un motivo: l’internazionalismo e l’ospitalita’, nonche’ l’umanita’ napoletana celata nel suo accento, si coniugano anche con lo spiccato senso di forte difesa identitaria dalle tendenze esogene, che tentano di scardinare la famiglia, l’amicizia, il lavoro, la lingua e la ontologia dell’Italia intera, ma nella Napoli siddetta folkloristica e bistrattata cio’ non e’ riuscito, a differenza del settentrione globalizzato e colonizzato dalle potenze barbare atlantiche; le quali hanno avuto l’ardire di definire barbari gli italiani rei di difformita’ verso i modi di schiavizzare e depauperare il prossimo, tipici delle potenze atlantiche col debito pubblico ed il risparmio privato piu’ basso dell’Italia barbara… si percepisce il non senso nonche’ dove sta occultata la vera barbarie?