La storia riscritta a Battipaglia
LA RISCOPERTA STORICA DEVE ESSERE UN PROCESSO DIDATTICO ED ESPERIENZIALE
La revisione storica è un processo di evoluzione sociale e umana prima ancora che un’aspirazione alla giusta verità operata nella ristretta cerchia accademica. In quanto se quest’ultima non fosse funzionale alla prima potrebbe essere un esercizio inefficace, per quanto nobile, giacché distaccato dal processo evolutivo della stessa vita umana.
Sappiamo quanto la ricerca della verità storica sia funzionale alla nostra evoluzione sociale in quanto solo la sua conoscenza ci consente di capire chi siamo noi. Significa poter acquisire consapevolezza della propria storia, elaborarla come si fa per qualunque lutto e dunque dimenticarla passandola nella memoria genetica della comunità. Allora, per fare questo non può bastare un’opera, per quanto necessaria, di divulgazione storica, ma bisogna allargare il processo di rivisitazione storiografica alla scoperta e alla sperimentazione collettiva.
E qui la riflessione ci porta a constatare che il lavoro dello storico non può e non deve fermarsi alla sola analisi storiografica accademica, ma deve al contempo essere da stimolo ad un processo continuo di elaborazione storica allargato alla partecipazione civile ed a quella scolastica in particolare. Lo storico deve dunque entrare nella scuola, affiancarsi al docente di storia e quindi guidare i ragazzi nel processo storiografico, non solo come didattica del metodo ma come metodo per attuare la ricerca stessa.
Qui il processo diventa sperimentazione, scoperta vitale, affinché la conoscenza storica possa essere efficacemente elaborata.
Se quanto detto è essenziale in generale per l’evoluzione sociale, nel caso del Mezzogiorno d’Italia diventa drammaticamente necessario ed urgente in quanto ancora oggi i manuali utilizzati nelle scuole inquadrano il periodo storico pre e post risorgimentale in maniera distorta.
Un caso assolutamente illuminante avviene nella scuola “Alfonso Gatto” di Battipaglia, quando nel 2014 i ragazzi hanno deciso di approfondire la storia e appropriarsi della verità recuperando fonti archivistiche. Qui non siamo di fronte solo un esempio di “buona scuola”, ma siamo ben oltre dove la scuola si trasforma in luogo di cultura, luogo rituale dove si compie l’atto “catartico” della scoperta (che lo storico ben conosce) e di cui avrebbe bisogno un intero popolo che non ha ancora elaborato la propria storia. Gli articoli in foto sono acquistabili nella sezione “shop” di questo sito, sul marketplace della pagina Facebook “Francesco Tondo” e nei punti fisici di Piemme agenzia via San Gennaro Napoli e Fulvio Mazzarella, nei pressi della stazione di Napoli.