La strumentalizzazione del femminismo e i migliori film di Hollywood
Dustin Hoffman e Maryl Streep donano al cinema americano una sfumatura di arte somma che coinvolge anche il botteghino, sebbene esso ha incassato tanto negli anni settanta, gli anni che ospitarono l’opera di “Kramer contro Kramer”: si dipana cosi’, in maniera primordiale, pionieristica, il tema della parita’ fra i sessi, della vita coniugale, dell’affidamento filiale e della paternita’ coniugata col lavoro: il tenzone aspro tra due avvenenti sposi nasce allorche’ la madre del coprotagonista, con un senso di bovarismo dovuto alla mancanza di lavoro e dialogo col marito iperimpegnato, lascia il marito ed il figlio alla ricerca della sua autorealizzazione.
Un bambino in piena eta’ scolare, figlio dei Kramer, dal legame viscerale con la madre di cui denuncia la assenza verso il manager padre, molto disorganizzato ed inetto in quanto ad ottemperanza dei doveri genitoriali. Cosi’ gli obblighi di padre diventano inderogabili ma senza l’ausilio del datore di lavoro, che licenziera’ il Dustin Hoffman finalmente bravo e prodigo verso il benessere del bambino.
Senza effetti speciali Kramer contro Kramer si impose con la vittoria di vari premi Oscar nel periodo ormai abrogato dal grande cinema americano, con le sole eccellenze di scrittura del soggetto e della sceneggiatura. A dimostrazione della eccellenza artistica dell’America hollywoodiana un tempo esportatrice di idee positive ed utili, Kramer mostrera’ lo scontro cosi’ contemporaneo fra gli ex coniugi, nell’ambito dell’affidamento del figlio, ormai visceralmente legato al padre. Ed e’ mirabile scorgere la vittoria giuridica di una madre ormai affermata professionalmente ma che sa agire con onesta’ intellettuale, in favore della “donazione” del bambino verso le cure, la magione e l’amore del padre. Ecco il tema meravigliosamente dipinto in questo film, della deontologia prima del lavoro, con il padre Dustin Hoffman che per il bene del figlio interrompe la sua ascesa professionale in favore di una mansione meno prestigiosa ma piu’ flessibile.
I divorziati Kramer mostrano il volto umano, nobile e culturalmente elevato di un America oggi smarrita, che pur nella disumanita’ del lavoro massimizzante, predilige l’umanita’ del rapporto fra padri e figli, tra madri e padri in favore dei figli. Infine in quella America avanguardista nella lotta ai pregiudizi verso la supremazia della donna solo in quando donna, nella veste di madre, a detrimento degli uomini cattivi padri solo in quanto uomini, si scopre la castroneria equivoca del femminismo: il femminismo controproducente infatti, diviene tale allorche’ si fossilizza sui diritti salariali da acquisire, senza lasciare quelli di maternita’ a chi dimostra di essere in grado di svolgerli meglio…