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Le magiche avventure di Ruggia’: Velotti dal sud rilancia Dante, ibridando fantasy, terzine e Manga

Apr 15 2022

Le magiche avventure di Ruggia’: Velotti dal sud rilancia Dante, ibridando fantasy, terzine e Manga

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L’editore Curcio si e’ fregiato della pubblicazione acquistabile sul proprio sito ed altre piattaforme virtuali e fisiche, di un manoscritto di genere fantastico redatto da Nino Velotti, intellettuale napoletano con una spiccata inclinazione artistica ed alla linguistica. Laureato in Filosofia con una tesi sull’infanzia prodigiosa di Leopardi, Nino Velotti ha esordito giovanissimo con la raccolta di versi Giardino di Pésah (Edizione Del Giano, testi scelti da Dario Bellezza, 1991, selezione Premio Montale 1992). Nel 1998 ha realizzato il libro d’arte Quadernetto d’amore (Il Laboratorio/Le Edizioni). Di narrativa ha pubblicato Pinocchio 2000 (Fabbri Editori, 1995), un rifacimento in chiave postmoderna del classico collodiano, e La T-shirt bianca e altri racconti (Mondadori Education, 2003). Appassionato di musica e studioso della musicalità delle parole, ha pubblicato Sonetti per immagini (La Vita Felice, 2017), una raccolta di liriche nella struttura del sonetto classico accompagnate da immagini di vario tipo, frutto per la maggior parte della collaborazione con amici artisti. Velotti continua a prodigarsi nel mondo della didattica in terra napoletana, orgoglioso dei suoi natali presso la splendida Nola sede di frutteti e crocevia industriale con Pomigliano d’Arco per la multinazionale Fca che vi produce la neonata b Suv Tonale oltre alla celeberrima Panda; professore e visionario, Velotti ospita illustrazioni ermeneutiche per questo suo ultimo manoscritto di Marilena Imparato, disegnatrice : Le magiche avventure di Ruggia’ intreccia quattro fiabe/poemetti che si innestano sul candore dei bambini, la realta’ onirica, l’interazione con gli animali e specialmente l’obiettivo salvezza altrui ed il benessere deontologico personale. Infatti nella prima storia focalizzata sull’obiettivo di salvare dal castello quattro pulcini colorati, si slantetizza un connubio di modernita’ e passato, realta’ ed immaginazione, cooperazione con il mondo animale, scuola, giornalismo, armi da combattimento nella fattispecie di una pistola inutilizzata, e strumenti di attacco nuovi ed antichi. Ma l’incontro con una fata arcana dalla sessualita’ ed eta’ miste, che vive all’interno di un albero di Noce che caratterizza la flora nolana da cui proviene l’autore, suffraga il bambino ipersensibile al distacco dalle ansie e passioni terrene, teleologico alla fluttuazione nell’aria con l’ausilio di uccelli ammansiti, il cane un tempo da combattimento con se’ che non vuole piu’ combattere; tutto nel raggiungimento del castello per liberare i bambini/pulcino minacciati dalle arpie. In questo scenario frammisto di oggetti moderni, situazioni reali e quelle mistiche, fantastiche, l’esortazione al distacco dal materialismo e dal conformismo per accedere in una dimensione scevra di sofferenza, in liberta’ e magica convivenza con il creato, emerge con grande potenza. Cosi’ bambini speciali, empatici, restii a gettarsi nell’agone gramo della battaglia terrestre, vengono impersonati da Ruggia’ per portare sollievo ai sofferenti e peculiarmente ad altri bambini rappresentati in modo metaforico con i loro aguzzini e le pene inferte. Armi magiche ed armi reali sono alluse nella narrazione in quella che si contrassegna la guerra reale ed immaginaria di una vita che rinnega la fantasia, causa ferite materiali da guarire con la forza dello spirito, la credenza ed il perseguimento nel bene.

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