Marco Travaglio balbetta in difesa di Conte
Nel talk show serale di Lilli Gruber il famigerato giornalista emblema dell’antiberlusconismo Travaglio, imbocca la via della strenua difesa dell’ex premier Conte, in relazione alla vicenda giudiziaria di Napoli, che lo ha politicamente bloccato, balbettando in merito alle accuse che in studio vedono il Movimento 5 stelle scisso sulle decisioni, sull’identita’, sulla linea politica anche rispetto Giuseppe Conte. Cosi’ l’ex direttore del Fatto Quotidiano reso celebre dal pionieristico conduttore di talk show Santoro, allude a Beppe Grillo nella questione di Conte, che starebbe temporeggiando con i giudici ed avvocati siccome l’ipotesi di pagare penalmente per le azioni del movimento di cui e’ garante, lo spaurisce.
Per Travaglio l’elezione di Conte a candidato premier 5 stelle e’ stata appoggiata dal 92% degli iscritti mentre il blocco giudiziario oggi in essere a questo, e’ stato fomentato da un manipolo di dissidenti iscritti fuori tempo. Il giornalista antagonista invitato a disquisire sullo stallo che attiene le mosse di Conte, ha rinfacciato a Travaglio un linguaggio leguleio che non porta a nessuna comprensione del fenomeno in atto per cui il clima si e’ confuso quando Travaglio ha minimizzato la situazione del Movimento 5 stelle senza ammetterne le sesquipedali difficolta’; e glissando sulla antiquata questione della giustizia ad orologeria che ha caratterizzato l’era di Berlusconi ed oggi congela un ex presidente del consiglio dal folto seguito.
Secondo altri opinionisti Conte e’ una figura molto apprezzata e dai proseliti ampiamente maggiori di Draghi per cui la possibilita’ di scalzare quest’ultimo dall’incarico coadiuvato dal maggioritario Movimento 5 stelle, e’ allarmante. Giuseppe Conte si e’ distinto per l’equanimita’ con cui ha acconsentito al Sud la maggioranza dei fondi del Pnnr come prescritto dall’Europa; viceversa Draghi ha abrogato questo processo ristornando la maggioranza degli stanziamenti europei al settentrione d’Italia, con rammarico e recriminazioni da parte dei sindaci meridionali, dei movimenti civici per gli interessi del sud, dei partiti con ampi proseliti da Napoli in giu’ e giornalisti come Pino Aprile e seguaci politici e non. Si teme Conte, amministratore e giurista pugliese, secondo Pino Aprile, da parte di ambienti legati a Confindustria ed a potentati europei che lucrano sul degrado del sud e l’ipersviluppo del nord, a causa delle direttive perequative suffragate da Conte e seguaci.