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Napoli lancia mediometraggio su diversita’ e sito anticamorra

Feb 08 2022

Napoli lancia mediometraggio su diversita’ e sito anticamorra

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Si e’ svolto il 7 febbraio nella sede del Cineclub teatro Materdei, alle 11:00, la presentazione e la proiezione del mediometraggio “Non vi lasceremo soli” nell’orbita delle iniziative per la cultura e l’inserimento della diversita’ finanziate dall’Unione Europea ed il Comune di Napoli. A presenziare ed introdurre l’evento la impegnatissima professoressa Silvana Geirola presidente e fondatrice di una associazione per il recupero e la visita di opere d’arte obliate o inaccessibili: La foce del Sebeto.

Nel cuore del centro storico di Napoli, precisamente nel bistrattato e diruto quartiere Sanita’ che ha dato i natali al celeberrimo Toto’, si sono riuniti giornalisti, televisioni locali ed intellettuali per celebrare una pellicola cinematografica improntata sul disagio sociale di una giovane che si barcamena a Napoli nei problemi classici della quotidianita’ meridionale, e nella fattispecie di nuovi temi impersonati dallo strapotere dei social, ma anche la cornice dell’adolescenza con il portato di instabilita’, conformismo, paure ed inconsapevolezza. Cosi’ si agitano il tema dell’abbandono, le peripezie dovute all’onnipresenza della droga, delle prescrizioni della criminalita’ organizzata che controlla, assieme al connubio di pubblicita’ e sguardi e commenti indiscreti, i meri social: ovvero i principali destinatari degli sguardi e della vita dei giovani e meno giovani odierni.

Ancora l’impotenza e la presenza diafana delle istituzioni napoletane in relazione alle problematiche dei giovani e dei reietti, portano gli spettatori ad addentrarsi nelle difficolta’ di redenzione per coloro che si affidano o dovrebbero essere tutelati dallo stato, presso Napoli e provincia.

La regista del film ha rimarcato l’importanza personale dell’accettazione dei deboli da parte dei giovani, oggi inficiati dal bullismo deittico di profonda debolezza da parte dei suoi promotori. E cio’ la regista lo affermava, dopo le esperienze nefande vissute a scuola e nella societa’, assieme al figlio disabile vittima di emarginazione, accuse, offese, da parte dei meri compagni di classe. La camorra ha la sua responsabilita’ anche nell’indirizzare i comportamenti dei giovani verso lo sgretolamento dei soggetti fragili su un’emulazione del tipo Gomorra. Oltre alla droga che viene recapitata e distribuita dal personale annesso alla camorra.

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Dal film tuttavia si evince la virtuosita’ delle istituzioni ecclesiastiche, sportive, culturali, nel salvare giovani e non dall’abisso per mezzo dei messaggi universali, amorevoli, che donano stabilita’ creando ambienti affiatati ed in grado di valorizzare le diversita’.

L’associazione culturale e politica:”Centro studi officina Volturno”, limitrofa al teatro d’azione dei Casalesi narrati aprioristicamente da Saviano, con il sito “Informare” promuovono le informazioni territoriali con un’apposita sezione dedicata alla denuncia della camorra e delle sue azioni.

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