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Nuove diffamazioni su Napoli dal gotha dei media e dell’intellighenzia settentrionali

Nov 18 2020

Nuove diffamazioni su Napoli dal gotha dei media e dell’intellighenzia settentrionali

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I morti in ospedale sono una triste questione inerente non solo Napoli, ma l’Italia in modo trasversale, partita dai tagli scientifici alla spesa pubblica italiana, ma con una peculiare focalizzazione sulla sanita’.

Da qui la iattura che riempire i posti letto e’ divenuto molto piu’ facile alla luce del dimezzamento ed oltre dei posti letto, a fronte della mancata decrescita italiana, di meta’ popolazione.

La privatizzazione delle multinazionali di stato italiane di ogni genere, ha decretato una traslazione della sanita’ verso strutture private incipienti con al centro il guadagno piuttosto che il benessere comune. A causa sempre della privatizzazione delle scelte politiche in favore di soggetto finanziariamente sesquipedali e della privatizzazione della finanza, delle banche e della medesima banca d’Italia, si e’ installata in tutta l’Italia la logica dei tagli alla spesa pubblica per efficientare l’apparato statale.

I morti in ospedale, accampati i sale sempre piu’ ristrette e con personale sempre sottopagato per cui in diminuzione, sono il lascito di privatizzazioni indiscriminate e penuria economica da incapacita’ di emissione monetaria. Cosi’ la classe giornalistica connivente con il potere privatistico, omette io dato centrale che scagiona Napoli nell’incapacita’ di garantire adeguati servizi pubblici, e omette, Feltri e compagnia cantante, di dichiarare la similitudine fra tutte le realta’ metropolitane italiane, Milano e Napoli comprese, nell’apportare servizi pubblici eccellenti se gratuiti, nell’impossibilita’ di evitare decessi ovunque, con strutture ospedaliere piene: sono tutti effetti delle prescrizioni europee, queste, teleologiche alle privatizzazioni crescenti di tutto cio’ che e’ pubblico, alla cesura della spesa pubblica, allo stupro della Costituzione italiana.

In un regime di spesa pubblica decente, pur in presenza di covid come oggi, gli ospedali non sarebbero alla stessa stregua della Svezia, in quanto personale e strutture sanitarie basterebbero a contenere l’allarme popolare forti della loro capillare distribuzione. Oggi nonostante cio’, non c’e’ in Italia il pericolo di pronti soccorsi impossibilati a ricevere nuovi ammalati da Covid 19.

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