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Parlamentari piu’ o meno?

Parlamentari piu’ o meno?

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Oggi parliamo del Referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari ha dei punti favorevoli, ma anche contrari.

Votare sì, secondo molti, significa risparmiare soldi nella gestione della democrazia.

FALSO perchè risparmiare 20 30 40 milioni su un bilancio di miliardi di euro è una cifra irrisoria che uno stato può permettersi.

Qual è il punto a favore invece?

Che in una Italia calata nella dimensione europea, il Parlamento oggi così com’è non è più necessario vista la presenza di un congresso globale a livello europeo.

Possiamo essere contrari all’Europa, ma saremo sempre europei e tutti i politici si sono schierati a favore dell’Euro. Penso sempre all’abolizione delle regioni e ad un potere dato alle città metropolitane come agglomerato di comuni e di interessi territoriali.

Anzi condividerei anche l’abolizione del parlamento in favore di Regioni e Comuni altrimenti. Si tratta di visione e lo schema attuale non prevede un modello organizzativo futuristico.

Qual è il punto a sfavore?

Che l’Italia è noto essere un paese molto frammentato nel pensiero e questo aspetto qui è visto in modo non tanto positivo da chi ha bisogno di una stabilità governativa.

E’ vero, maggioranza ed opposizione sono relativamente sempre schierate verso un’unica direzione. Parlano nelle Aule, ma poi sono sempre d’accordo nell’andare verso una direzione unica.

Se hanno votato sì in massa allo svolgimento del referendum, destra sinistra e centro, è perchè si sono messi d’accordo nel non osteggiare la direzione del voto verso l’abolizione ed è anche per questo che la stessa votazione viene fatta in silenzio.

L’aspetto che invece ci deve far preoccupare è quello della corruzione. Diminuendo il numero dei parlamentari, il costo della corruzione dei politici diminuirebbe. Significa che una casa farmaceutica, un centro di potere qualsiasi, sosterrebbe meno costi nel portare avanti votazioni di leggi a beneficio degli interessi privatistici, rispetto a quelli pubblici.

Un dettaglio che semplificherebbe di molto l’iter oramai ben noto delle multinazionali, che in Europa hanno lottizzato interi gruppi parlamentari e decidono le sorti più con filosofia liberista rispetto a quella socialista che ha forgiato l’Europa.

Altra cosa che sicuramente accadrà, è che con la riduzione del numero dei parlamentari, verranno ridotti anche i partiti uniformando il tutto a due poli.

Quello che preoccupa resta invece, a mio parere, il sistema di votazione che dovrà essere certamente rivisto. Bene il listino bloccato, ma solo per le prime 3 posizioni dove devono figurare soggetti estranei dalla politica attiva, mentre i politici devono portare voti ed essere eletti con le loro forze.

Voi che dite? Mi interessa sapere il vostro parere in merito.

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