Re dei ristoranti contro gli chef stellati
E’ proprio Cipriani, Arrigo capo egemonico della ristorazione italiana nel mondo, alla luce degli innumerevoli locali che spaziano dal Billionaire di Porto Cervo, al panorama americano di Manhattan passando per Dubai, Londra e Shangai, ad esecrare gli chef italiani e la esiziale tendenza a magnificare ed uniformarsi alla moda delle stelle Michelin. Secondo il proprietario del gruppo con un campionario di venticinque esosi e raffinatissimi ristoranti italiani, tra cui quello nella Laguna di Venezia, il modello economico della ristorazione tosto implodera’ estinguendo gli chef oggi assurti a visibilita’ e privilegi smodati rispetto alla effettiva abilita’. Secondo il venerabile per eta’ ed esperienza Cipriani, e’ opportuno tornare alle origini dell’eccellenza gastronomica italiana ripristinando ed enfatizzando le trattorie, luoghi in cui al posto dei megacalici rutilanti in cui esporre il vino, la facevano da padrone il concetto italianissimo di cibi semplici ma sapidi, vicinanza, coinvolgimento, sorrisi e peculiarita’ tutte smarrite in favore di un formalismo insipido. Per contro oggi ci sono chef anziche’ cuochi nonche’ un eccessivo manierismo della cucina italiana verso le sperimentazioni e le sofisticatezze francesi: cio’ ha snaturato la perizia e l’ontologia della cucina e dei cuochi italiani sempre piu’ plasmati su apparenza, visibilita’ e guadagni. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/
Il fondatore del gruppo elitario di ristorazione italiana Cipriani afferma che da qualche anno e’ in atto lo scricchiolio dei ristoranti e modalita’ culinarie ricercate, dispendiose e formali, e che tutto cio’ verra’ smantellato solo con la consapevolezza generalizzata di rifarsi alla tradizione italiana, con le radici imperniate sui prodotti naturali, poco lavorati dal punto di vista della finezza, i costi adeguati, l’attenzione per il cliente e la briosita’ che contraddistingue la cultura italiana.
Da qui si e’ espressa l’invettiva del Cipriani contro Cannavacciuolo, chef di grido celebrato nei salotti televisivi e in molteplici nuovi ristoranti, che avrebbe scritto piu’ libri di Proust a rimarcare l’auspicio per un ritorno di discrezione ed all’amore verso la cucina, dell’intero macrocosmo che orbita sulla ristorazione.
Cruciani a tal proposito ha affermato che allorche’ abbia saputo che un suo chef presso New York fosse andato in televisione, lo abbia immantinente licenziato. https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/
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