Sud sott’attacco
IL SUD, CON QUESTI DUE, È FOTTUTO.
di Paolo Mandoliti*
Se qualcuno aveva ancora dubbi sull’ineffabile politica nord centrica anche del PD, e di Italia Viva, ora può definitivamente mettersi l’anima in pace.
Partiamo dal responsabile dem per l’economia, professore di Storia Economica (guarda un po’, come il Ministro Gualtieri – e ricordiamolo che storia economica è, appunto, storia, e non necessariamente chi la insegna capisce di micro o macro economia) che definisce “il sud come beneficiario netto”, dimenticando di dimostrare in base a quali dati dia questa definizione. Definire il sud come beneficiario netto significa scomporre i dati nazionali (quanto l’Italia contribuisce al bilancio europeo) in regionali (quanto ogni regione contribuisce al bilancio europeo) in base all’art. 311 TFUE. Poi è necessario calcolare quanto l’Europa dà all’Italia con i diversi programmi europei (FSE, FC, FESR, ecc.) e scomporre questi dati in regionali. Tenendo conto di un fattore: se l’Italia prende 100 li prende perché all’interno di un “sistema Paese” (a cui fa riferimento, a convenienza il professor Felice) come l’Italia, abbiamo diverse situazioni di iniquità: regioni “ex obiettivo 1, oggi definite” regioni meno sviluppate”, ovvero quelle regioni con un PIL procapite inferiore del 75% della media europea, poi c’erano le “regioni obiettivo 2” oggi definite “in transizione”, con un PIL procapite uguale o superiore al 75% ed inferiore al 90% della media UE, ed infine le più sviluppate (PIL pro capite >=90% della media UE). Un “sistema paese” in cui più di un terzo della popolazione è economicamente più debole della restante parte del Paese (tralasciando il fatto che nelle regioni cosiddette più sviluppate, la media del PIL procapite è data dalla enorme concentrazione della ricchezza sproporzionata in poche persone, prova ne è la recente stima che oltre il 15% delle famiglie al Nord, la locomotiva, è a rischio povertà, rispetto al sud dove il dato, maggiore, è più omogeneo). Di chi la colpa di questa disomogeneità?
Poniamoci questa domanda, prima di invocare “il sistema Paese”. Ed un professore di storia economica, al di là se conosca o meno i fondamentali della micro e macro economia, dovrebbe ben sapere che la disomogeneità di cui è vittima una parte consistente del Paese, è colpa delle politiche economiche SBAGLIATE, da oggi e fino dal 1861, a cui il Mezzogiorno è stato deprivato e depauperato (rubato) di risorse che gli spettavano (e spettano). Per cui, Emanuele Felice, prima di sparare cretinate (c’è la mia firma, aspetto denuncia) dovrebbe porsi questa domanda: non sarebbe forse il caso di non tirare troppo la corda, lui e tutto il PD, prima che la stessa corda si spezzi?
E veniamo a Mr. DUMMY, al secolo Luigi Marattin, neo presidente della commissione finanze della Camera. Come possiamo sperare, noi terroni, se a guidare una delle due commissioni che deciderà il futuro della ripartizione tra le regioni del Recovery Fund (quella del Senato sembra destinata a Renato Brunetta, Veneto e razzista – anche qui aspetto denuncia, ricordandogli le dolci parole che dedicò alla Calabria e a Napoli) è affidata all’inventore delle variabili cosiddette DUMMY che deprivano il Mezzogiorno di 61 miliardi all’anno (lo dice perfino Boccia!!!) dal 2001, anno della riforma del titolo V della costituzione (compreso) ad oggi?
Purtroppo, se queste sono le premesse, in cui gli altri protagonisti sono Giorgetti, colui che secretó i verbali della commissione finanze della Camera perché si diceva “cosi fottiamo il Sud” , e compari del partito unico del nord (partito unico del fotterci), stavolta il Sud è definitivamente FOTTUTO.
(Ma mettetevi l’animo in pace, stavolta non ve la renderemo facile, tipo la “secessione dei ricchi”, che anche STAVOLTA LA FARETE LA PROSSIMA VOLTA)!!! 😉
*Direttivo Nazionale M24A-ET