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Vinitaly: attacco incrociato al Sud

Apr 15 2022

Vinitaly: attacco incrociato al Sud

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Rossella Solombrino denuncia le mosse coordinate dei governatori e politici veneti che si preparano a crivellare il tessuto agroalimentare del sud, che finora si pone ad un livello di egemonia rispetto al loro, dal punto di vista del gusto e della qualita’.

Si chiama Vin”Italy” per dare la parvenza di un paese unito che cammina insieme verso il risultato, ma come per ogni ambito , è l’emblema della tendenza che dura 160 anni : “la finzione dell’unità per perpetuare meglio una opulenza a fronte di una indigenza di una parte d’Italia, sempre la stessa : il Mezzogiorno.”

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Sarà stato l’ambiente alcolico accompagnato dalla perenne necessità di apparire più bravi a discapito degli altri, ma si è raggiunto il paradosso attraverso le dichiarazioni del governatore della regione del Veneto e del Governatore dell’Emilia Romagna che apertamente hanno promosso una propaganda falsa, come sempre volta a voler far percepire l’incapacità delle regioni del Sud, per giustificare meglio la logica perniciosa del PNRR che intendono portare avanti anche circa gli investimenti nell’enogastronomia.

Riportiamo interamente l’espressione utilizzata per portare avanti il “progetto di assinzione del PNRR” annunciato da tempo: “Dobbiamo far sì che i soldi non spesi del PNRR e le risorse dei fondi europei vengano redistribuiti a chi ha idee, progetti e capacità di investire, come ha sempre dimostrato il Veneto, così non rischiamo di perdere i fondi europei o di restituirli a Bruxelles facendo fare brutta figura a tutta l’Italia. Questa è la battaglia, che vede d’accordo anche il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e che difenderemo in tutti i tavoli”

Dovremmo ricordare al Governatore del Veneto, che quella che lui chiama bravura.. In realtà è una capacità di attribuirsi ciò che non è suo: quando era Ministro dell’Agricoltura nel governo Berlusconi negli accordi con EU e Canada su 67 prodotti tutelati inserì solo 4 che provenivano dal Mezzogiorno penalizzando fortemente per tutti gli anni futuri l’export enogastronomico del mezzogiorno. Più che abilità dei Veneti nell’esportare riconosciamo la sua personale abilità nel massimizzare a detrimento del meridione la sua capacita’ di promozione e diffusione commerciale.
I vantaggi delle regioni come Emilia Romagna e Veneto sono inoltre il risultato di spese per investimenti ordinari certificati a danno del Meridione che hanno avvantaggiato le regioni in termini logistici. Se si parla di OCM, il programma nazionale di sostegno al settore del vino che concede finanziamenti e contributi a fondo perduto (dal 40 all’80%) per le aziende vitivinicole italiane impegnate nella promozione sui mercati dei Paesi terzi, anche in questo caso si sono evidenziate irregolarità volte a gonfiare i dati dell’export delle regioni settentrionali al fine di vedersi concessa una distribuzione di fondi nettamente favorita.

Ecco l’esempio lampante di come a prescindere dal colore politico (Lega – Partito Democratico), attraverso due rappresentati delle regioni, in pieno accordo con la linea politica dei partiti che rappresentano, si uniscono anche in questo settore per sottrarre apertamente una parte d’Italia utilizzando l’unica arma in possesso da 160 anni: il pregiudizio e la mancanza di cooperazione politica ed infrastrutture meridionali. Di certo il Pnnr non dovrebbe assolutamente essere ristornato all’Europa in caso di mancata spesa ne confluire in aree a maggior intensita’ progettuale e dinamismo imprenditoriale come il Veneto senza programmi di consorzio assoluto con il Sud. Perche’ i soldi stanziati devono per opportunita’ costituzionale, rimanere nel paese in questione senza limiti di scadenza come invece non e’ prescritto dall’Europa. E la dualita’ italiana non deve impedire un migliore sviluppo del Veneto, che ha bisogno di una piattaforma meridionale alla sua altezza per presentare a livello globale, un’offerta di qualita’, efficienza, produzione, promozione ed efficientamento vincente

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