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Brics vs G8: inizia la guerra

Lug 04 2022

Brics vs G8: inizia la guerra

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L’Occidente è nostalgicamente intrappolato nella sua obsoleta politica di “contenimento”, questa volta contro l’integrazione del Sud globale. Purtroppo per l’Occidente, il resto del mondo sta andando avanti insieme. Lo affermano i comitati correlati il giornalista Sacchetti, molto seguito su Telegram e Database.

Molto tempo fa, una cortina di ferro divideva il continente europeo. Questo termine, coniato dall’ex primo ministro britannico Winston Churchill, si riferiva agli sforzi dell’allora Unione Sovietica per creare un confine fisico e ideologico con l’Occidente. Quest’ultima, da parte sua, ha perseguito una politica di contenimento contro la diffusione e l’influenza del comunismo.

Oggi, nell’era del tecno-feudalesimo, c’è qualcosa di simile a una cortina di latta eretta dal pavido, sprovveduto, collettivo Occidente sul G7 e sulla NATO: questa volta per contenere l’integrazione del Sud globale.

BRICS contro G7 cosi’ e’ il nuovo emblema della societa’ in fase di edificazione.

L’ultimo e più significativo esempio di questa integrazione è stata la formazione del BRICS+ al vertice online tenutosi a Pechino la scorsa settimana. Ciò è andato ben oltre la definizione delle grandi linee di un “nuovo G8”, per non parlare di un’alternativa al G7.

Uno sguardo agli interlocutori dei cinque storici BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) rivela un microcosmo del Sud globale che comprende il Sud-Est asiatico, l’Asia centrale, l’Asia occidentale, l’Africa e il Sud America e che incorpora realmente il “globale” nel Sud globale.

È rivelatore il fatto che i chiari messaggi del Presidente russo Vladimir Putin durante il Vertice di Pechino – in netto contrasto con la propaganda del G7 – fossero in realtà rivolti all’intero Sud globale: “La Russia rispetterà i suoi impegni di fornitura di energia e fertilizzanti. La Russia si aspetta un buon raccolto di cereali – e consegnerà fino a 50 milioni di tonnellate ai mercati mondiali.

La Russia garantirà il passaggio delle navi di grano nelle acque internazionali, anche se Kiev ha minato i porti ucraini. La situazione negativa per il grano ucraino è artificialmente gonfiata. Il forte aumento dell’inflazione nel mondo è il risultato dell’irresponsabilità dei Paesi del G7, non dell’operazione Z in Ucraina. Lo squilibrio nelle relazioni globali è arrivato da tempo ed è diventato un risultato inevitabile dell’erosione del diritto internazionale”.

Un sistema alternativo viene cosi’ invocato dal presidente della Federazione russa piu’ longevo ed apparentemente fattivo.

Putin ha anche affrontato direttamente una delle questioni più importanti che i BRICS hanno discusso in modo approfondito a partire dagli anni 2000, ovvero la progettazione e l’introduzione di una valuta di riserva internazionale. “Il sistema di intelligence finanziaria russo è aperto alla connessione con le banche dei Paesi BRICS”. “Il sistema di pagamento russo MIR sta espandendo la sua presenza. Stiamo studiando la possibilità di creare una valuta di riserva internazionale sulla base di un paniere di valute dei Paesi BRICS”, ha dichiarato il capo del governo russo.

Questo è inevitabile dopo le isteriche sanzioni occidentali seguite all’Operazione Z, la completa de-dollarizzazione imposta a Mosca e il crescente commercio tra i Paesi BRICS. Ad esempio, entro il 2030, un quarto della domanda mondiale di petrolio proverrà da Cina e India, mentre la Russia sarà il principale fornitore.

La comunità di investimento regolamentata (RIC) dei Paesi BRICS non può rischiare di essere esclusa da un sistema finanziario dominato dal G7. Anche l’India, che sta camminando sul filo del rasoio, sta iniziando a rendersene conto.

70 BANCHE STRANIERE HANNO ADERITO A SPFS, L’ANALOGO RUSSO DI SWIFT

70 organizzazioni straniere di 12 paesi hanno già aderito al Financial Message Transfer System (SPFS), ma molti partner temono sanzioni secondarie a causa del collegamento con l’analogo russo di SWIFT, quindi la Banca centrale della Federazione Russa non rivela la lista, ha detto il capo del regolatore Elvira Nabiullina

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