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Chiudono i parchi a Napoli, con senza tetto e fermo Albergo dei poveri

Lug 07 2023

Chiudono i parchi a Napoli, con senza tetto e fermo Albergo dei poveri

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Lo stato del parco Virgiliano di Napoli non e’ raccapricciante in quanto il posto e’ ameno, situato alla vetta di una montagnella a picco sul mare, nel rutilante quartiere di Posillipo, immerso nella natura ed a ridosso dell’isolotto di Nisida, con la vista iperpanoramica di Capri, Sorrento, Ischia, Pozzuoli, non molto distanti; bensi’ per il palese degrado che lo rende asserragliato in concomitanza di giornate estremamente ventose o piovose; il tutto con i giochi per bambini chiusi, parzialmente, per danni, oppure in uno stato davvero diruto. C’e’ per il momento, nel parco pubblico napoletano tra i piu’ esclusivi ed ancora frequentatissimo, del nitore acconsentito anche dai variegati esercenti commerciali che lavorano privatamente, all’interno dell’area che si impernia sulla Grotta di Seiano, la quale sta a valle, presenta un anfiteatro greco-romano, e permane come ingente attrattiva turistica. Tuttavia i genitori dei bambini residenti per lo piu’ in prossimita’ del Virgiliano si stanno organizzando in movimenti civici propedeutici alla cura del grande parco pubblico dove e’ situato un grande impianto sportivo ed un teatro romano con numerosi posti a sedere.

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Il Virgiliano e’ una sorta di icona di Posillipo, per la Napoli facoltosa e quella che non versa nelle medesime condizioni, con un indotto che si e’ sviluppato attorno, per mezzo del viavai di giovani che si intrattengono dentro il Virgiliano, fuori dove sono sorti locali da ballo, bar spaziosi ed eleganti, nonche’ chioschi posti anche nella sponda piu’ declinata del parco, proprio a picco su un’area marina protetta.Indotto che sfortunatamente comprende anche parcheggiatori abusivi. Dunque e’ stato erto un banchetto, fuori al parco comunale dalle mirabili peculiarita’, in cui vengono raccolte le firme per reclamare ed ottenere dal sindaco, il ripristino della condizione decorosa dei giochi per minori, ed una costante manutenzione che scongiuri ulteriori chiusure di questa grande oasi verde iperpanoramica e dalle immani potenzialita’. Piu’ firme saranno raccolte e depositate all’amministrazione ed agli enti preposti, piu’ si dovrebbe smuovere l’amministrazione comunale e sensibilizzare sul tema cardinale, della manutenzione urbana. I comitati civici intanto, in relazione a porzioni di territorio deteriorate dall’incuria, si ridestano a distanza di due lustri, rispetto alle iniziative di Grillo con i meetup per riciclare olio e rifiuti. Stavolta, tuttavia, i movimenti sono spontanei, fattivi e vincenti, siccome sull’abbrivio di Scampia, Casoria e San Giovanni, sono sorte aree teatrali, di cultura, poi sfociate in imprese pubbliche e private: infatti Scampia assiste all’installazione di una universita’ corollario della Federico II, oltre che a centri sportivi e decoro di quartier che si abbinano al principale presidio sanitario della Campania, relativo la disabilita’. San Giovanni a Teduccio e’ sede di un teatro pionieristico ed ambizioso; Casoria e San Giovanni ospitato la sede produttiva Apple che oramai, a detta dei suoi apicali amministratori, vedono in Napoli un cardine ineludibile in termini di valore aggiunto. Nel parco di Antignano sito al Vomero, le pressioni dei residenti hanno concretizzato il ripristino di una giostra per bambini che versava in una condizione di squallore ed inutilizzo. Anche se in questi giorni d’estate ha destato sconsolamento e livore, la decisione dell’amministrazione napoletana di chiuderlo prima delle venti. Insomma chiuderlo in un’ora in cui batte ancora il sole, sebbene flebile, ma coniuga le esigenze dei bambini e la disponibilita’ temporale dei genitori ed anche dei nonn, ha causato malcontento e rimostranze. Questi ultimi,cioe’ i piu’ anziani infatti, traggono sollievo dalla temperatura in calo ma anche dalla presenza di luce che consente di assistere i bambini, consumare una bibita seduti e godere del brio che irrora Napoli. Il che e’ stato impedito.

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Sul lungomare di Napoli, sede di fiere e manifestazioni altalenanti ma anche di numerose attrattive ludiche per bambini e ragazzi, si riscontra la presenza di variegati chioschi ma in prossimita’ di essi, anche la chiusura di fontane pubbliche essenziali per il refrigerio o l’utilizzo di acqua in situazioni di pericolo.Infatti non cessano improvvisi malori per strada che coinvolgono adulti ed anziani. Chiusura per ugelli cittadini, palesemente attuata da persone interessate al blocco dell’acqua pubblica, apparentemente non denunciata e, cio’ che desta sgomento, non aggiustata. Viceversa le fontanine di acqua pubblica, potabile, site rispettivamente, a piazza Salvator di Giacomo ed al comunque rutilante parco Virgiliano, permangono aperte; invece al parco d’Antignano posto nella seconda municipalita’ di Napoli-Vomero-non si puo’ ancora fruire di acqua a causa di un assurdo guasto, del dispensatore comunale.

L’incuria a Napoli risulta ridimensionata con la chiusura delle aree limitrofe al Lungomare di Mergellina oberato da turisti, che vedevano senzatetto dormire e bivaccare sotto i porticati che dalla galleria della Vittoria, sfociano a via Morelli sede dei maggiori e rimanenti, antiquari d’elite. Situazione dissimile presso l’altra galleria borbonica dirimpetti al museo nazionale che detiene il primato per reperti archeologici egizi d’Italia, ossia la galleria Umberto: quest’ultima era negli anni passati una sorta di dimora con cartoni e minzioni per senzatetto, in seguito sgomberata, ma odiernamente con un principio di ritorno a quello stato assurdo; ad onta del numero ingentissimo di turisti e giovani festosin che vi transitano e stanziano. Sempre non lontano dalla zona storica di Napoli cui si ergono il Museo Nazionale, la galleria Umberto ma anche la prestigiosa accademia d’arte, la sede storica della facolta’ di medicina annessa alla Federico II, giace il mastodontico Albergo dei poveri di matrice reale, cui spetta un restauro e rilancio con i fondi europei, ma che si presenta in una situazione di stallo e che non inerisce piu’ la sua destinazione originaria: ossia ospitare gli indigenti ed i senzatetto per in seguito reinserirli nella societa’. Questo arduo compito viene svolto da un ente benefico estremamente piccolo, rispetto all’elegante ed imponente Albergo dei poveri, che fa parte della fondazione Massimo Leone, egemonico imprenditore nel settore della logistica farmaceutica, spirato nel 1992 a causa di un male inestirpabile. La Fondazione Massimo Leone con il Binario della Solidarieta’ nei paragi della stazione centrale, figura tra le sparute strutture a Napoli, dedite alla mensa dei poveri, alla loro accoglienza per dormire ed a centro di formazione e reinserimento sociale. Gestito da personale ecclesiastico, tuttavia, vi provengono lamentele per il fatto che le persone ospitate, in innumerevoli casi, si allontanano dalle cure e dai percorsi di reinserimento, sprofondando nuovamente nella perdizione e nella disperazione, che li hanno catapultati nella condizione di poveri, senza lavoro, senza dimora e senza la forza di rialzarsi.

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Vocabolario

*Ameno: bello e salutare.

*Rutilante: bello, splendente.

*Asserragliato: chiuso.

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