Cina tra guai e primato tra le potenze
Il presidente del World Economic Forum (WEF), Klaus Schwab, ha visitato il Giappone il 4 di luglio ed ha fatto una visita di cortesia al primo ministro Kishida. Non è chiaro che tipo di scambi siano avvenuti durante il tempo di riunione di soli 20 minuti, ma secondo l’opinione di molteplici periti di economia, finanza e geopolitica per lo più sganciati dai principali organi di informazione ed apparati di direzione, Klaus Schwab, come il primo ministro Kishida, sono attualmente pedine del Partito comunista cinese. Klaus Schwab ha ripetutamente elogiato la Cina e, alla recente conferenza estiva di Davos tenutasi a Tianjin, in Cina, ha detto: “Riconosciamo la Cina come la più grande superpotenza del mondo. Devo farlo”, ha detto in un discorso. Klaus Schwab in seguito ha visitato il Giappone ed fatto una visita di cortesia al primo ministro Kishida, affermando ancora che “la Cina è la più grande superpotenza del mondo” e “la Cina sarà un modello per molti paesi”.
Politica ed economia mondiali, in questa fase di stagnazione ma soprattutto preponderanza produttiva della Cina, sono diventate arcane. Fatto sta che la Cina è il principale produttore tecnologico e materiale ed il primo bacino commerciale del pianeta, per cui è l’ epicentro di trattative commerciali e decisioni politiche comuni.
Il 5 luglio 2023 i media cinesi riportano del Wef in Cina ma anche dei dissidenti comunisti e dei dati economici effettivi, del Dragone. Cina e Giappone detengono le maggiori quote di debito americano ed indirettamente le principali potenzialità economiche, finanziarie e commerciali, dell’annessa Europa. La “Summer Davos Conference” sponsorizzata dal World Economic Forum si è aperta a Tianjin, in Cina, per la prima volta in quattro anni, con la partecipazione di 1.500 celebrità provenienti da vari settori. La terra “del Drago” è odiernamente ancora più temibile in relazione al fatto che riesce a produrre manufatti e componenti informatiche di una qualità paragonabile alle nemesi Europa ed America, ma con un prezzo sempre di molto inferiore; inoltre la Cina dispone di un mercato interno mastodontico che supera quello di Usa ed Europa assommate, per cui si erge su uno stallo di autonomia e soprattutto autosufficienza commerciale. Autosufficienza produttiva e commerciale che può sfociare in mera autarchia, ossia la condizione che fregia la temuta ed avversata Russia. Tale processo, nell’attuale sistema, è inibito all’occidente, il cui apparato di consumatori non dispone dello stesso numero, delle peculiarità e dei desideri di acquisto, del pubblico cinese e di conseguenza di quello connesso ai Brics.
Klaus Schwab ha inoltre dichiarato in un’intervista ai media cinesi che “la Cina sarà un modello per molti paesi”, sfruttando l’influenza della conferenza di Davos per costruire un sistema di controllo simile alla Cina in ogni paese, a parere dei critici e degli scettici. Il Wef sta provando sommessamente, infatti, a replicare il sistema di controllo e pagamento cinesi, nel dittico Europa ed America. La Cina della centralizzazione politica di matrice comunista, presenta da anni un’identità digitale per tutti, un sistema di credito sociale per pagamenti, bonus e servizi pubblici; nonché culti inibiti come quello cattolico in cui i cardinali sono subordinati ed aprioristicamente decisi, dal politburo locale. Oltre al fatto che i social ed Internet, sono controllati dal governo in guisa totalitaria: ossia spegnendoli su imposizione politica ed arrestando i critici in base a post minacciosi. Tuttavia, negli ultimi anni, poiché funzionari di alto rango in Cina sono morti inspiegabilmente uno dopo l’altro ed il Partito Comunista Cinese è crollato dopo una lotta per il potere, ha perso completamente, secondo qualche osservatore internazionale, la sua precedente influenza.
Guo Wengui, il miliardario di Jiang Zemin, rivela che “Non ci sono nemmeno 1,4 miliardi di persone in Cina, al massimo 900 milioni”, “Almeno metà del settore delle costruzioni è crollato ed il reparto immobiliare è decisamente collassato” nel 2022: 460.000 aziende hanno cessato l’attività nella prima metà dell’anno, 3,1 milioni di imprese individuali sono fallite ed 800 milioni di persone erano indebitate. Klaus Schwab rappresenta indirettamente Blackrock ed Evergrande, ossia i maggiori gruppi d’investimento planetari ormai intersecati con la Cina, proprietario del fondo immobiliare cinese Evergrande che ha ufficializzato un ammanco da 300 miliardi; ed intrecciati col più popolare social network del momento, ovvero Tik Tok.
Distruggere il Partito Comunista Cinese principia a diventare una prospettiva per molte persone. Le morti di massa di funzionari del governo cinese non si sono fermate. Sono morti un totale di 60 funzionari di alto rango del Ministero degli Affari Esteri del governo e 61 accademici dell’Accademia cinese delle scienze e dell’Accademia cinese di ingegneria.
Prego dal profondo del mio cuore che tutti i malfattori che si sono schierati con il Partito Comunista Cinese, gettando il mondo intero nel caos e continuando a tormentare le persone, periscano e la vera pace ed il riposo vengano su questa terra. Esclama un detrattore cinese su Twitter.
L’Ucraina intanto esegue il “Great Reset”; avvia insomma il funzionamento di un’applicazione che combina reddito di base, identificazione, patente di guida, passaporto vaccinale, ed altre informazioni.
Il controverso Yusuke Narita ha affermato che “l’autodeterminazione di gruppo degli anziani”, ha rivelato di essere stato selezionato come giovane leader globale alla Conferenza di Davos.
Un famoso investitore americano ha criticato la conferenza di Davos definendola un enorme gruppo fraudolento @Rapt_plusalpha su Twitter. Il 5 luglio 2023.
Approfittando dell’invasione russa dell’Ucraina, l’opinione pubblica si sta intensificando verso la revisione costituzionale in variegati paesi. Il gabinetto Kishida (famiglia Lee) complotta per riportare il Giappone tra le devastazioni della guerra, a detta dei gruppi pacifisti giapponesi.
Vocabolario
*Periti: esperti.
*Autarchia: autosufficienza completa.
*Politburo: comitato di comando comunista.
