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No pay Uk: rischio estinzione pub in Gran Bretagna: Napoli segue

Set 01 2022

No pay Uk: rischio estinzione pub in Gran Bretagna: Napoli segue

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La situazione della Gran Bretagna si dimostra una polveriera, a causa dell’aumento esponenziale dei costi connessi l’energia che sono anche quintuplicati, alla stregua dell’Italia; per cui stazionano a rischio chiusura la maggioranza dei pub e dei ristoranti, che lamentano la propria scarsa rappresentanza in parlamento, binariamente a sussidi statali di oltre il 60% dei costi fissi. In Gran Bretagna, con l’Irlanda oberata da una poverta’ dilagante, e’ nato il movimento “No pay Uk” con poco piu’ di duecentomila iscritti, il quale minaccia ed effettivamente organizza, un boicottaggio generale, con l’incrocio di classe media e piccoli imprenditori, in relazione alle immani bollette energetiche ed alle tasse crescenti. In Irlanda si preannuncia un’ecatombe fiscale, all’approssimarsi dell’autunno, con un quarto delle famiglie impossibilitato a pagare il riscaldamento e l’elettricita’, con le periferie di Londra in uno stato solo leggermente, migliore.

La presenza dei pub con rincari associati ad affitti, acquisto di materie prime, propria trasformazione, luce, acqua, gas ed emolumenti da garantire, e’ gravemente minacciata nei prossimi mesi, con un loro sfoltimento previsto che tange il 75%. Cosi’ il presidente dell’associazione dei pub inglesi dardeggia sulla politica, esortandola ad esimersi dal pensare che il loro settore fosse coriaceo. Non solo infatti sono minacciati dall’innalzamento esponenziale dei costi, in Gran Bretagna, ma anche dalle destabilizzazioni derivate dal Covid che non sono state ripianate. Il caro energia rappresenta cosi’ un’arma letale in Inghilterra, con i rappresentanti della ristorazione risoluti nell’affermare la solidita’ relativa del proprio settore, in quanto non tutti i locali decentrati posseggono i numeri necessari a dipanare la crisi innanzitutto del Covid, ed inoltre con un lasso di tempo ristretto, alla luce dell’agganciarsi di un altro insieme di problemi: infatti si sostanzia una cesura degli sbarchi aerei nel mondo, oltre all’aumento della disoccupazione, delle gabelle, dei costi aziendali e delle disponibilita’ economiche dei consumatori.

Se il governo inglese non interviene per calmierare i prezzi del gas e dell’energia, bloccare l’iva, suffragare i fitti, recidere i contributi dei dipendenti, la Gran Bretagna sprofondera’ nel baratro in cui versa l’Italia, dove perfino il consorzio di mastri artigiani denominato “Murano”, annaspa alla ricerca di risorse economiche per avere linearita’.

Mentre in rappresentanza e difesa delle partite iva l’imprenditore, presidente di Angeli della Finanza ed editore di Adfnews http://Adfnews.it Domenico Panetta, esorta l’erario a sobbarcarsi parte dei costi di affitto e dei contributi, consapevole che i prezzi generali di ogni bene, per l’Italia, sono imperniati su un periodo di massima espansione economica; a detrimento di imprenditori ed impiegati.

Sul carovita e l’insostenibilita’ delle bollette si scagliera’ venerdi’ due settembre, da Napoli, Gianluigi Paragone con il pupillo e candidato capolista in Campania e Veneto Francesco Amodeo, giornalista e strenuo alleato del senatore ex 5 stelle ed ex presentatore del talk “La gabbia” su la 7, dato ad oltre il 6% di proseliti. Questo per mezzo del coinvolgimento, da parte degli organi esecutivi di Italexit, di professionalita’ e personaggi stimati, disallineati rispetto al paradigma politico-economico in auge, e dal seguito “ruggente” sui social, come l’avvocato Mori: quest’ultimo, artefice della denuncia collettiva, contro il Golpe finanziario internazionale, contro l’Europa e l’ex presidente Draghi, ha recentemente rimarcato l’importanza della moneta debito. Infatti in relazione a quest’ultima, denigrata dai complottisti e dagli utopisti, Mori non si smarcava dal postularne la sostituzione con la moneta credito statale; bensi’ asseriva che pur in presenza dell’attuale sistema della moneta debito che contraddistingue il binomio Usa-Ue, essa andrebbe bene purche’ si riprenda a stanziare spesa a deficit, in tutti i settori. Il che garantirebbe il gettito fiscale necessario a superare ogni crisi, rilanciare in modo perentorio il Pil, pagare i debiti ed assicurare la liberta’ dell’Italia.

Italia che deve rintuzzare l’aumento di quattro volte le bollette per le aziende ed i privati, i fondi del Pnrr non sono ancora totalmente rilasciati, e circolano le sciagure relative Black out preannunciate in Svizzera, ree del bloccaggio dei sistemi bancari, telefonici ed informatici, con l’esortazione a far scorta di contanti, cibo, bombole del gas, legna e combustibili in vista dell’inverno. Intanto ad Amsterdam e’ stato visto calare immantinente ed in modo ingente, il prezzo di gas ed elettricita’ per mezzo dell’assenza di acquirenti; infatti gli stati europei risultano aver riempito quasi totalmente le riserve, per cui e’ stato dedotto quanto gli autori delle speculazioni dovrebbero occultarsi tra gli intermediatori. Eni ha accettato di pagare la multa sugli extraprofitti ma gli attori economici piu’ piccoli hanno sporto denuncia per eludere tali versamenti.

La Francia sta massimizzando i propri reattori atomici, la Germania sta rilanciando il carbone, ad onta della pasionaria Greta Thumberg, mentre l’Italia figura anodina, con i suoi settecento ed oltre pozzi di gas attivi non riaperti.

Per i black out imminenti ed ipotetici, fette cospicue di opinione pubblica anticonformista imputa la responsabilita’ al movimento sedicente militare Q anon che aveva qualche anno fa, profetizzato tali scenari, deittici di una liberazione pubblica dai monopoli di potere. Infine Italexit di Paragone, Vita di Cunial ed Italia Sovrana e Popolare del trittico Rizzo-Toscano-Ingroia, hanno assicurato le proprie platee di riferimento che, anche se si presentano separatamente, le battaglie in parlamento ed i programmi sono grosso modo i medesimi.

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