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Nord abbatte il Sud

Gen 28 2022

Nord abbatte il Sud

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Antonio Picariello sfoga la sua frustrazione campanilista dalle colonne del gruppo Facebook presieduto da Pino Aprile, Movimento Equita’ territoriale-43000 circa aderenti-, con questo caustico editoriale che descrive l’azione amministrativa in atto che danneggia il meridione italiano in modo ingente: ZITTI E BUONI! I CAPRICCI DEL NORD DEVE PAGARLI IL SUD. Esordisce cosi’ il Picariello.
Siamo stati facili profeti, ma con questo governo (e non solo questo) è molto facile. Perché ormai lo sanno anche i sassi che se il nord si lamenta ha sempre ragione perché è virtuoso, mentre se è il Sud a chiedere ciò che gli spetta, deve accontentarsi di quel che gli passa il convento/governo, perché lamentoso, improduttivo e composto da una massa di cialtroni. E la profezia che si avvera ha assicurato sull’unghia nordica altri 905 milioni per finanziare i progetti di rigenerazione urbana degli enti locali che erano stati tagliati fuori. I progetti presentati, infatti, valevano in totale 4,3 miliardi, mentre le risorse messe a bando ammontavano a 3,4 miliardi.

Sanata un’ingiustizia? Affatto! Compiuta un’altra iniquità degna di questo stato farsa che è l’Italia. Le risorse PNRR per la rigenerazione urbana, infatti, erano state assegnate anche in base all’indice di vulnerabilità sociale e materiale, cioè ai Comuni più bisognosi che, a causa della voracità del nord, sono a Sud. Ed è bastato questo per far gridare alla discriminazione dei ricchi!!! Quegli stessi ricchi che con le variabili dummies e con la spesa storica hanno creato parametri ad hoc per indirizzare la spesa pubblica italiana a nord. Solo che in questo caso al governo la chiamano “virtuosità” e non “latrocinio”.

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Ma tant’è, nelle stanze governative li hanno ascoltati -e non c’erano motivi per dubitarne- e in 24 ore hanno messo mano alla tasca trovando quasi un miliardo anche per i comuni più ricchi, accogliendo la proposta avanzata da Massimiliano Fedriga, presidente dalla Conferenza delle regioni, Antonio Decaro, presidente Anci, e Michele De Pascale, presidente Upi.

E se la presenza di De Caro, che conosce bene le cause delle condizioni in cui versano i comuni meridionali, può stupire, è comunque assordante il silenzio che si leva dalle amministrazioni del Mezzogiorno, dalle regioni ai comuni, che stanno al gioco e non si ribellano, ricattate da quel poco che viene loro concesso in questo sbilanciato nonché iniquo PNRR.

Insomma se le regole valgono per tutti, di certo non valgono per il nord che le modella a suo uso e consumo! È storia di oltre 160 anni, del resto. La conosciamo bene. Tuttavia se da un lato l’ennesima ingiustizia subita dal Sud, ad opera di un governo che ha occhi solo per il nord, conferma tutta l’inadeguatezza dei nostri rappresentanti politici nel far valere le nostre ragioni, dall’altro vede quelli del PUN, PD in testa, fare a gara per intestarsi il “successo” in una meschina competizione per una manciata di voti futuri. In particolare, se il fine giustifica i mezzi, il Pd si è fatto carico della richiesta dei comuni del nord, presentando numerosi emendamenti al decreto milleproroghe all’interno del quale saranno assegnate le risorse aggiuntive.
Solo che le risorse aggiuntive provengono da soldi pubblici, cioè anche del Sud che quindi paga la riqualificazione delle aree urbane del nord. Difficile immaginare una levata di scudi piddina a parti invertite, anche perché non s’è vista neanche in questa ennesima iniquità governativa.

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A dimostrazione del fatto che se si parla di nord il fronte del PUN, dalla Lega Nord al PD, è inscalfibile anche e soprattutto perché “i nostri” stanno sempre zitti e buoni!
*Direttivo Nazionale M24A ET.

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